Cosa ti cade dagli occhi
Novels | 2010
Casa editrice: Mondadori
Lingua: italiano
Ennio è un ragazzo timido e stralunato, irresistibilmente attratto dalle lacrime, misteriose gocce d’acqua salata dentro cui riesce a cogliere il riflesso di sogni, ricordi, paure. Appena ne vede una, la fotografa con la sua macchina digitale. Ma lui, Ennio, non piange mai. Ha imparato presto a seppellire i segreti, a nasconderli ben bene nella terra dei vasi di casa sua. E ha nascosto così anche il segreto più inconfessabile. Da allora è come se un omettino si fosse materializzato nella sua pancia con l’intento di imparare a fischiare, causandogli, nei momenti meno opportuni, flatulenze tremendamente imbarazzanti. In fuga dal passato, Ennio parte per New York: lavorerà per qualche mese nell’agenzia immobiliare di Gianny Pastanella. Non ha la minima idea di cosa lo aspetta, ma è negli angoli più nascosti che puoi fare l’incontro che ti cambia la vita. In un sordido palazzo Ennio trova il taccuino di una ragazza giapponese, Kazuko.
Pagine fitte di disegni sorprendentemente fantasiosi: gli aerei dei kamikaze inghiottiti dalle Torri gemelle, New York in volo sopra una foglia, un pesce dentro una lacrima… Ennio decide così di mettersi alla ricerca di Kazuko. Intanto la sua storia si intreccia a quelle di altri personaggi: Arwin, che filma qualunque cosa con una telecamera tra i capelli; Josh, che ha perso la moglie nel crollo delle Torri e ora colleziona polvere; Victoria, che cerca di strappare la sua vita alla solitudine; Gianny, che usa la strana “ipsilon” del suo nome come una fionda nelle sfide degli affari; sua moglie Helen, che vorrebbe ritrovare l’amore e lo slancio di un tempo. Tra loro c’è anche un gabbiano ferito, raccolto nella neve di aprile, che, dicono, porta fortuna… Quando Ennio finalmente incontra Kazuko, viene travolto dalla sua stravagante leggerezza e dalla sua incantevole fragilità.
Ma dovrà ancora fare i conti con il proprio passato, prima di riuscire veramente a volare. Gabriele Picco ha scritto un romanzo e l’ha riempito della sua arte, di disegni ricchi di grazia e di ironia e della sua prosa fresca e originale, in cui la fantasia lirica si alterna a gustosissime scene comiche. Bastano pochi tratti di penna e ai nostri occhi si rivelano immagini capaci di farci sorridere e pensare, di sorprenderci e commuoverci, piccoli mondi da contemplare, come quelle misteriose gocce che, a volte, ci cadono dagli occhi.